Per Home Restaurant si intende la possibilità offerta a chiunque ami stare ai fornelli di trasformare la propria casa e la propria cucina in un ristorante occasionalmente aperto per amici, conoscenti e perfetti sconosciuti (viaggiatori soprattutto) che avranno la possibilità di sperimentare la cucina originale dei luoghi frequentati abitualmente o in occasione di un viaggio
[17 gennaio 2017] L'iter per l'approvazione della Legge sull'home Restaurant è in corso. Il giorno 17 gennaio la Camera dei deputati ha licenziato la versione finale della Legge. Adesso toccherà al Senato; non si conoscono ancora i tempi, ma probabilmente passeranno mesi, prima che venga discussa anche alla seconda camera.
Legge Home Restaurant approvata alla Camera il 17 gennaio 2017
Esiste anche una Risoluzione del Ministero dello Sviluppo Economico del 2015, richiesta dalla FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) che equipara gli Home Restaurant ai pubblici esercizi imponendo loro un iter burocratico impossibile da realizzarsi in una casa privata. Ad ottobre 2016, tuttavia in un'intervista di ottobre 2016 il nuovo Ministro Carlo Calenda si esprimeva favorevolmente ad una legislazione "leggera" nei confronti delle attività di sharing economy. Di seguito trovate la nostra "Richiesta revisione Risoluzione n. 50481 del 10 aprile 2015" inviata al Ministro Carlo Calenda il giorno 5 novembre 2016:
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Elenco delle proposte di legge presentate negli anni precedenti al 2017
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A settembre 2016 la Commissione per le Attività produttive ha accorpato le leggi in una unica, che è approvata in Parlamento il giorno 17 gennaio 2017.
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Nella nuova Legge, che dovrà essere approvata anche al Senato, sono molti i vincoli e le restrizioni poste a chi intende sperimentarsi in questo settore, a partire dal pagamento accettato solo attraverso modalità elettroniche. Forti limiti anche nelle giornate di attività previste e negli introiti consentiti.
Leggi il comunicato stampa di protesta di HomeRestaurant.com del 27/09/2016
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Leggi le nostre proposte di emendamento alla legge:
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Nel novembre 2016 sono state apportate delle modifiche alla proposta di legge, nessuno dei nostri emendamenti è stato recepito:
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Comunicato stampa del 10 novembre 2016
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Richiesta di parere e indirizzo all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato inviata il 10 novembre 2016
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PARERE AGCM [7 aprile 2017] - L'Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato risponde alla nostra interrogazione sulla Legge Home Restaurant e ci dà ragione su tutto!
"...il DDL che disciplina l'attività di Home Restaurant appare nel suo complesso idoneo a limitare INDEBITAMENTE una modalità emergente di offerta alternativa del servizio di ristorazione..."
"... appare priva di motivazioni e ingiustificatamente restrittiva l'esclusione delle attività di B&B e Case Vacanza in forma non imprenditoriale e della locazione dalla possibilità di ampliare l'offerta di servizi extraalberghieri con quella del servizio di home restaurant".
"Nessuna delle misure previste, risulta necessaria e proporzionata a perseguire gli obiettivi dichiarati dal DDL, che sono già tutelati da altre normative".
"Del tutto ingiustificata appare la quantificazione normativa del numero massimo di coperti che possono essere allestiti e del reddito annuo che l'attività in esame può generare. Tali previsioni si pongono piuttosto in palese contrasto, oltre che con i principi di liberalizzazione previsti dalla normativa italiana, anche con il DETTATO COSTITUZIONALE di libera iniziativa economica e di tutela della concorrenza".
Parere Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato su Legge Home Restaurant
SONDAGGIO [1 marzo 2017] - Un sondaggio dimostra che tanto il clima di incertezza ingenerato dal pronunciamento del Ministero dello Sviluppo Economico, quanto gli obblighi inediti della nuova legge, impatteranno in maniera catastrofica sulla nascita e lo sviluppo del settore.
La nuova legge sull'home restaurant spegne fornelli ed entusiasmi
Il 4 maggio 2017 il Viceministro Bellanova ha risposto ad un’interrogazione urgente dei Deputati Catalano, Bombassei e Galgano del Gruppo Civici e Innovatori, in merito alla comunicazione Antitrust sull’Home Restaurant, a seguito della richiesta di parere da parte di Giambattista Scivoletto del 10 novembre 2016
Risposta Viceministro Bellanova su interrogazione Home Restaurant del 4 maggio 2017
Il 24 maggio 2017 la Commissione europea per le petizioni ha iniziato l'indagine sulla Legge italiana sull'Home Restaurant.
Leggi il Comunicato Stampa del 25 maggio 2017
Il 28 novembre 2017 la Commissione europea per le petizioni discuterà la petizione sulla Legge italiana sull'Home Restaurant.
Leggi il Comunicato Stampa del 20 novembre 2017
Leggi il comunicato stampa del 4 dicembre 2017
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L'attività di Home restaurant è un'attività saltuaria d'impresa.
Il reddito derivante dall'attività, da iscrivere nel QUADRO RL DEL MODELLO UNICO, viene calcolato sottraendo dal totale delle ricevute emesse la somma delle spese documentate.
Fino a quando l'attività si mantiene saltuaria non esiste obbligo di versamento contributi previdenziali;
N.B.: nel caso in cui l'attività da saltuaria diventa abituale occorre richiedere l'attribuzione della partita IVA ed iscriversi all'INPS gestione commercio. Fino al raggiungimento dei 30.000 Euro di reddito / annuo è previsto un regime agevolato di tassazione e di inps.
Il numero di visitatori che andrà in Home Restaurant non intaccherà minimamente il pubblico che va nei ristoranti. Considerando i 76 miliardi di fatturato della ristorazione nel 2015, 10.000 Home Restaurant con 5.000 Euro di introiti annui medi rappresenterebbero solo lo 0,065% di quell’enorme cifra.
L’Home Restaurant, però, può essere considerata un'attività concorrente, per quanto di certo non sleale. Il successo di un'economia liberista, come la nostra, si basa sull'iniziativa privata e la concorrenza è il motore che la muove. Bloccare la concorrenza per legge è un limite e un danno allo sviluppo economico del Paese, oltre che un atto contro i principi di libera concorrenza contenuti nella Legge che disciplina le attività economiche (comma 1 dell'art. 3 del D.L. 138/2017 conv. l. 148/2011) che recita: “Comuni, Province, Regioni e Stato, adeguano i rispettivi ordinamenti al principio secondo cui l'iniziativa e l'attività economica privata sono libere ed è permesso tutto ciò che non è espressamente vietato dalla legge nei soli casi di (fra l'altro):
a) vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali;
b) contrasto con i principi fondamentali della Costituzione;
c) danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana e contrasto con l'utilità sociale;
d) disposizioni indispensabili per la protezione della salute umana, la conservazione delle specie animali e vegetali, dell'ambiente, del paesaggio e del patrimonio culturale;
e) disposizioni relative alle attività di raccolta di giochi pubblici ovvero che comunque comportano effetti sulla finanza pubblica”.
Perché tale obbligo impedirà l'85% delle aperture previste ed è un limite discriminatorio solo all'attività di Home Restaurant. Il sondaggio è stato effettuato sul gruppo di studio riservato accessibile su richiesta da: https://www.facebook.com/groups/homerestaurantitalia
Perché sono regole che riguardano solo i "pubblici esercizi" e i ristoranti lo sono, mentre casa propria no. Per pubblico esercizio si intende, ai sensi della legge italiana, un locale aperto al pubblico in cui si svolga un'attività di impresa avente come oggetto la prestazione di servizi al pubblico. Il carattere di “pubblicità” di un esercizio, intesa come condizione di fruibilità del locale è dato dalla possibilità concreta per chiunque di accedervi liberamente e di poter fruire dei servizi erogati.
Casa propria non è accessibile pubblicamente; la porta non è aperta a chiunque, ma è sempre ben chiusa a chiave. Ne consegue banalmente che non è un "Pubblico esercizio" e non deve sottostare ai controlli che tali esercizi necessitano per operare.
Un Home Restaurant non accoglie infatti "avventori" casuali, bensì accetta di ricevere visitatori consapevoli, dietro loro espressa richiesta. Il fatto che non siano obbligati a sottomettersi per legge a determinate regole, non significa che gli Home Restaurant non le vogliano.
La totalità di chi vuole aprire un Home Restaurant è disposto a prendere il certificato HACCP o un'assicurazione.
Non più che a casa propria, e questo rischio è nettamente inferiore al rischio di prendersi una intossicazione fuori casa. Anzi, secondo i numeri stessi della FIPE, possiamo calcolare che il rischio di prendersi una intossicazione al ristorante è il doppio rispetto al rischio di prendere una intossicazione a casa. In entrambi i casi il rischio è minimo.